Puglia all'avanguardia nella tutela dei celiaci
Istituito l'obbligo di registrazione all'Asl per chi prepara cibo senza glutine
Pubblicato il 20/06/2012La celiachia è una malattia sociale. Questo, almeno, è ciò che ritiene la Regione Puglia, che ha appena divulgato delle linee guida per le imprese che preparano e somministrano prodotti senza glutine destinati direttamente al consumatore finale. Nel provvedimento, appunto, la celiachia viene riconosciuta come «malattia sociale»; di conseguenza il celiaco va tutelato con delle norme che ne favoriscano il normale inserimento in società.
L'assessorato pugliese alla salute ha già avviato di recente un percorso di formazione professionale per i ristoratori e gli albergatori, allo scopo di far loro acquisire un'adeguata competenza teorica e pratica nei confronti dei celiaci. Ma le linee guida pubblicate dalla giunta regionale vanno oltre, delineando i requisiti necessari per la corretta preparazione e somministrazione di alimenti senza glutine. Nel dettaglio, gli operatori del settore alimentare (Osa) che si occupano di cibo per celiaci hanno tempo fino al 5 agosto per registrare la loro attività presso l'Asl competente. Il provvedimento regionale inserisce tra gli Osa non solo le attività di pubblica ristorazione (bar, fast food, ristoranti, pasticcerie, eccetera), ma anche quelli di ristorazione collettiva come ospedali, case di riposo, mense scolastiche, mense aziendali e istituti di pena.
La nascita di questo obbligo deriva dall'elevato numero di celiaci in Puglia: il sistema sanitario regionale nel 2011 ne ha censiti 7.600, di cui 2.209 maschi e 5.391 femmine. Di questi, il 77,5% è in età adulta.