Gli alimenti senza glutine costano meno al supermercato
Un'indagine dell'Aic stima in circa 20 euro la differenza su una comune spesa di dodici prodotti per celiaci
Pubblicato il 15/11/2013Una differenza di 20 euro su una comune spesa di alimenti senza glutine. È quanto ha rilevato un'indagine su 13 regioni italiane condotta dall'osservatorio dell'Associazione italiana celiachia, che ha confrontato il prezzo di 12 prodotti per celiaci tra i più venduti e di maggiore consumo. Scoprendo, appunto, che a spesa identica non corrisponde un identico prezzo; anzi, la differenza è di ben 20 euro, una cifra più che notevole.
Visto che gli alimenti senza glutine sono piuttosto costosi, la beffa scoperta dall'Aic è piuttosto grave per tutti gli intolleranti al glutine. Ma particolarmente dannosa è per quei celiaci che ancora non possono acquistare i loro alimenti al supermercato, vivendo in regioni che ancora permettono l'utilizzo dei buoni Asl solo nelle farmacie. Costringendo i consumatori a spendere di più.
Qualche esempio? La pasta senza glutine è reperibile a 8 euro al chilo in farmacia, mentre nei supermercati si ferma a 5 euro. La farina è a 7 euro in farmacia e a 4 euro al chilo nella grande distribuzione. E così via.
I buoni per i celiaci variano in base all’età e al sesso: mediamente ammontano a 140 euro per i maschi adulti e a 99 euro per le donne. Ci sono situazioni come la Toscana dove il valore del ticket è stato portato a 125 per gli uomini e 110 per le donne, e può essere speso anche nei supermercati. In Piemonte c’è una quota fissa per tutti gli adulti pari a 120 euro, che in Val d’Aosta lievita a 142 euro, ma è spendibile solo in farmacia. In alcune regioni il ticket non può essere frazionato, e ciò vuol dire che deve essere speso in una sola farmacia. In altre regioni, invece, è possibile utilizzare il buono anche nei supermercati e suddividere l’importo in quote minori da spendere in diversi momenti in tanti negozi.
Le situazioni, insomma, variano di regione in regione. Ma i prezzi sono alti ovunque, e per il momento le farmacie peccano di eccessivi costi: la situazione verrà mai uniformata?