Gli alimenti senza glutine sono ancora troppo grassi
Un recente articolo del Daily Mail denuncia una quantità di grassi 14 volte superiore rispetto agli alimenti tradizionali
Pubblicato il 02/01/2014Non è ancora cessata la polemica sull'elevato contenuto di grassi presente all'interno degli alimenti senza glutine. Risale a circa un anno fa la divulgazione di uno studio britannico che, per primo, aveva sottolineato una notevole quantità di grassi saturi, grassi vegetali idrogenati e olio di palma all'interno dei prodotti per i celiaci: si tratta insomma dei grassi più dannosi per la salute umana, a scapito degli intolleranti al glutine che sono costretti ad assumerli.
Da allora, nulla è cambiato: i prodotti alimentari senza glutine confezionati continuano a contenere, in media, una quantità di grassi circa 14 volte superiore rispetto agli alimenti tradizionali, come ha sottolineato una recente inchiesta del quotidiano britannico Daily Mail (vedi notizia).
Ma perché questa insolita presenza di grassi così poco salutari? La ragione principale è nascondere il loro vero sapore, spesso poco gradevole. I celiaci di lunga data si ricorderanno di certo lo scarso appeal dei primi prodotti senza glutine immessi sul mercato, e di quanto il loro gusto sia migliorato nel tempo, soprattutto nei dolci. Ma il sapore è migliorato proprio grazie a questa notevole aggiunta di grassi saturi, che maschera la naturale sgradevolezza di certi prodotti.
Per questo, è necessaria un'opera di sensibilizzazione verso le aziende che producono alimenti senza glutine: non è giusto che il celiaco, già affetto da una grave intolleranza che provoca numerosi disagi, sia anche costretto a ingerire alimenti così poco benefici per la sua salute. Agli intolleranti al glutine, per il momento, si consiglia sempre un attento sguardo all'etichetta alimentare dei prodotti specifici. Ma la speranza è che l'industria alimentare moderi l'utilizzo di questi ingredienti, senza penalizzare il gusto del prodotto finale.
Alberto Giuliani