Celiachia e obesita', il problema del senza glutine confezionato
Il convegno del CIDO organizzato al Gluten Free Expo 2014 ha fatto il punto sulla preoccupante tendenza
Pubblicato il 16/11/2014Il Comitato italiano per i diritti delle persone affette da obesità e disturbi alimentari (CIDO) ha organizzato ieri pomeriggio al Gluten Free Expo 2014, salone dedicato all'alimentazione senza glutine in corso a RiminiFiera, un convegno su "Celiachia e obesità".
Nel corso dell'incontro, la dottoressa dietista Sara Biondi ha dispensato consigli sulla corretta lettura delle etichette alimentari per seguire un'alimentazione più corretta, soprattutto per le persone affette da celiachia e obesità. «I celiaci e gli obesi hanno solo lo strumento dell'etichetta per verificare se un alimento è di qualità - ha detto la dottoressa Biondi - perciò occorre leggerla con attenzione. Ed è sbagliato guardare solo le calorie: sono gli ingredienti a essere importanti, soprattutto nel caso degli alimenti senza glutine confezionati, che contengono un'eccessiva serie di additivi per compensare la mancanza di glutine allo scopo di migliorare il colore, la stabilità, la consistenza e la conservazione del prodotto. Sono tali sostanze chimiche a portare a una preoccupante tendenza all'obesità nella persona celiaca, oltre a essere componenti eccitanti, malsane e prive di valori nutrizionali».
«Per fortuna - ha aggiunto la dottoressa - sia le persone celiache che quelle obese sono più abituate a leggere le etichette proprio a causa dei loro problemi alimentari, e per questo sanno acquistare più consapevolmente. Occorre però ricordarsi sempre di un'importante distinzione: se è un prodotto è dietetico significa che è stato modificato per diventare adatto a una dieta, come appunto nel caso degli alimenti senza glutine sostitutivi. Ma prodotto dietetico non significa prodotto light, cioè con pochi grassi; anzi spesso è il contrario, e il loro consumo va il più possibile limitato».
La presidente del CIDO Angela Ferracci e la psicologa Debora Loddo, oltre a ricordare i recenti e gravi casi di discriminazione nei confronti delle persone obese, hanno inoltre sensibilizzatto sulla mancanza di alcuni diritti di base, come le barelle delle ambulanze e i lettini degli ambulatori medici che spesso non sono in grado di sostenere più di 110 chili di peso.
L'obesità è la sesta causa di disabilità nel mondo, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità. Attualmente il 46,3% degli italiani è sovrappeso, ma se si considera solo la fascia di età dai 6 ai 17 anni, la percentuale sale al 52,1%. «Il nostro paese evidenzia dunque un preoccupante aumento dell'obesità - ha fatto notare la presidente Ferracci - e la nostra associazione ha appunto lo scopo di sensibilizzare su questo problema e supportare le persone obese per migliorare la loro qualità di vita».
Ulteriori dati nel nostro servizio video qui di seguito.