Più problemi ai denti nei bimbi affetti da celiachia
Lo ha dimostrato un recentissimo studio odontoiatrico, che ha indagato le manifestazioni sui tessuti duri e molli
Pubblicato il 09/06/2015Tra i suoi sintomi più noti, la celiachia (intolleranza permanente al glutine) può contare su alterazioni sierologiche, atrofia dei villi nell'intestino tenue, diarrea cronica e perdita di peso; ma anche osteoporosi, neuropatia periferica, anemia e infertilità. Ma questi non sono gli unici sintomi: la letteratura scientifica, infatti, elenca anche alcune manifestazioni orali legate a questa malattia autoimmune, e cioè delle lesioni a carico di denti e mucosa orale in pazienti celiaci.
In particolare, le manifestazioni orali associabili alla celiachia possono essere a carico dei tessuti molli (stomatite aftosa ricorrente, glossite atrofica, dermatite erpetiforme, lichen planus orale, sindrome di Sjogren) e dei tessuti duri (ipoplasie dello smalto, carie, ritardo dell'eruzione dentale e dello sviluppo delle ossa mascellari).
L'argomento è stato approfondito in un recentissimo studio pubblicato da Oral Surgery Oral Medicine Oral Pathology and Oral Radiology nel numero di giugno 2015, dove si indaga proprio la prevalenza di queste manifestazioni orali nei bambini celiaci. Nello studio, 52 bambini tra i 5 e i 15 anni con diagnosi di celiachia e 52 controlli sani sono stati esaminati per evidenziare la presenza di difetto dello smalto dentale (DEDS), stomatite aftosa (RAS), presenza di carie e alterazioni salivari ricorrenti. Inoltre, in 10 bambini di ogni gruppo è stato analizzato lo smalto dei molari appena erotti mediante spettroscopia a raggi X e infrarossa. Cinquanta bambini con DEDS sono stati sottoposti a diagnosi di celiachia.
I risultati ottenuti dagli autori sono stati i seguenti: tra i bambini con celiachia si è riscontrata una maggiore prevalenza di DEDS e di stomatite aftosa ricorrente, una più bassa prevalenza di carie e la riduzione del flusso salivare. Lo smalto dentale dai bambini con celiachia ha dimostrato un basso rapporto di calcio e fosforo, ma nessuna differenza nel rapporto di carbonato-fosfato è stata osservata. Nell'analisi multivariata, la celiachia però sembra essere un fattore protettivo per le carie, forse per l'alimentazione povera di carboidrati a cui si devono sottoporre i pazienti affetti, ma anche un fattore di rischio per la stomatite aftosa ricorrente.
Lo studio ha dimostrato inoltre la stretta associazione tra celiachia e difetti dello smalto come ipoplasia, stomatite aftosa ricorrente, riduzione del flusso salivare e alterazioni chimiche della composizione dello smalto dentale. Un attento esame obiettivo del cavo orale da parte dell'odontoiatra potrebbe rilevare la presenza di lesioni dei tessuti duri e molli che si associano con maggior frequenza alla celiachia e ne può aiutare la diagnosi che ancora oggi in molti soggetti rimane indiagnosticata per alcune sue forme asintomatiche o lievi.
fonte: Odontoiatria33