Alimenti senza glutine in crescita: sono il 10% del mercato
Continua il trend positivo che dimostra sempre più attenzione per la celiachia. Ma ad attirare l'industria alimentare è anche la moda.
Pubblicato il 15/09/2015Gli alimenti senza glutine sono sempre più numerosi nei mercati di tutto il mondo. Lo conferma una ricerca di Innova Market Insights, che ha analizzato il trend dei prodotti senza glutine su scala globale, confermandone l'andamento di crescita: attualmente i cibi e le bevande senza glutine rappresentano infatti il 10% dei lanci di nuovi prodotti alimentari a livello globale.
La notizia, ovviamente, è positiva per i celiaci poiché denota un'attenzione sempre maggiore dell'industria alimentare per chi non può ingerire il glutine, se confrontata a qualche decennio fa in cui la scelta era molto scarsa sia in termini di numero che di qualità dei prodotti.
Ma l'aumento dei casi di celiachia non è l'unico fattore che influenza il mercato a proporre sempre più alimenti senza glutine. Secondo Innova Market, infatti, il trend di espansione è dovuto anche alla maggiore attenzione per l'alimentazione da parte di coloro che seguono una dieta priva di glutine seppure non siano costretti, ma solo perché convinti (erroneamente) che faccia bene alla salute. Si tratta di una moda sbagliata, eppure l'industria alimentare l'ha intercettata e aumentata per i propri interessi economici, a scapito dei celiaci che vivono una vera e propria patologia che nulla ha a che fare con le diete alla moda.
Questi, comunque, i numeri della ricerca di Innova Market Insights: considerando l’anno terminante ad aprile, i cibi e le bevande gluten free hanno rappresentato il 10% dei nuovi lanci nel grocery a livello globale. Un dato che sale al 18% negli Stati Uniti, dove il fenomeno è da sempre più accentuato. Tra le categorie più interessate da questa tendenza c’è quella dei biscotti, dove la quota delle new entry senza glutine raggiunge addirittura il 40%. Nei cereali, invece, arriva al 21%, con punte del 43% negli Usa. In decisa crescita è anche la loro presenza tra gli snack, attestata al 13%, nonostante molti ingredienti base siano già naturalmente privi di glutine.
«Questa dinamica deriva anche dal miglioramento delle norme in materia di etichettatura – commenta Lu Ann Williams, direttore del settore innovazione di Innova Market Insights - oltre che ovviamente da una maggiore consapevolezza dei disturbi alimentari e, nel contempo, dallo sviluppo di un’offerta più gradevole al palato, con un prezzo medio contenuto. Il settore sembra quindi destinato a evolversi ulteriormente e in breve tempo». Diventando, aggiungiamo noi, sempre meno di nicchia.