Celiachia, nuovi test rapidi in fase di studio
È l'obiettivo del progetto europeo Itama, che punta a ottenere diagnosi più veloci e meno invasive
Pubblicato il 28/10/2020Un progetto finanziato con fondi europei per migliorare le diagnosi della celiachia. Lo prevede lo studio Itama, coordinato dal prof. Giuseppe Raso dell'Università di Palermo e concentrato su un terzo della popolazione pediatrica dell'isola di Malta, nota per il suo forte gap diagnostico della sindrome da intolleranza al glutine.
Lo studio parte dalla consapevolezza che ottimizzare la diagnosi della celiachia, rendendola al contempo meno invasiva, sarebbe un grande passo avanti per la medicina e potrebbe significare molto per i malati, che potrebbero così iniziare per tempo ad avere uno stile di vita adeguato. L'unico modo per prevenire i sintomi della celiachia, non essendo curabile, è infatti eliminare dalla propria alimentazione la proteina del glutine, contenuta in molti alimenti della dieta mediterranea come pasta, pane e pizza.
«Utilizziamo test innovativi non invasivi - spiega Raso - già sperimentati in fase clinica ma non ancora diffusi, che vengono effettuati, in aggiunta ai test convenzionali, in uno screening su oltre 20.000 soggetti, per lo più pediatrici, di Malta e Sicilia. Il progetto punta anche a definire strumenti per il trasferimento tecnologico e d'innovazione al settore sanitario». Nel concreto, lo studio sta mettendo a punto un test rapido e poco costoso (cosiddetto PoC test), effettuabile anche a scuola o in ambulatorio, in modo da evitare l'invasività e il costo di un esame bioptico intestinale mediante l'uso sequenziale di test di laboratorio (PoC test preliminarmente e poi tTG IgA convenzionali e AAc).
Il lavoro vede come capofila il dipartimento di fisica e chimica dell'Università di Palermo e come partner il dipartimento di patologia umana dell'adulto e dell'età evolutiva dell'Università di Messina, il Ministero della Salute di Malta e la società AcrossLimits di Malta. Collaborano inoltre l'assessorato alla salute della Regione Sicilia e l'ospedale Buccheri La Ferla di Palermo.